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La strana parola “MAGARI” e come usarla

“Magari”  è un’interiezione che esprime un desiderio o un augurio.

Magari” proviene dalla lingua greca (makàri, da makarios) dove ha il significato di “felice, fortunato”.

L’uso della parola “magari” può essere diviso in 3 casi particolari:

1) Con il significato “sarebbe bello!, me lo auguro!, sarebbe fantastico!, lo spero proprio!». In questo caso, si usa da sola nelle risposte come un’esclamazione che esprime un augurio, un desiderio, un rimpianto.

Per esempio:

– È vero che hai vinto la lotteria? – Magari! (=sarebbe bello, ma non l’ho vinta)

– Vedrai che domani all’esame tutto andrà bene! – Magari! (=sarebbe bello! Me lo auguro! Lo spero proprio!)

– Ti piacerebbe vivere a New York? – Magari! (=sarebbe fantastico!)

– Allora, sei andato al mare questo weekend? – Magari! Il tempo era brutto e sono rimasto a casa a guardare la TV. (=sarebbe stato bello, ma non l’ho fatto) – Ma che serata calda! Ti va una granita? – Magari! Ne prendo una alla fragola. (=sarebbe fantastico!)

– Allora, prenoto la visita al Cenacolo anche per voi due? – Magari, grazie! (=sarebbe fantastico!)

2) con il significato “ forse, probabilmente, eventualmente”:

Se vuoi possiamo cenare insieme e magari (=forse) guardare un film alla TV.

Domani sarà un giorno speciale, o magari (=forse) dopodomani, o fra qualche giorno, ma ci sarà un giorno speciale. (A. Baricco)

È adatto, magari (=forse, eventualmente), a questo lavoro.

Magari (=forse, probabilmente) passerò a trovarlo quando sarò dalle sue parti.

Non mi risponde già da tre giorni: magari (=forse) si è offeso?

3) con il significato “sarebbe bello” nelle frasi che esprimono sogni o desideri. In questi casi dopo la parola si usa il congiuntivo imperfetto.

Magari potessi andare in vacanza con voi!

Magari fosse tutto così facile come ingrassare!