Biografia

Gaia Mencaroni, laureata in Storia dell’Arte Medievale a Perugia, vive dal 2007 in Germania, dove insegna lingua e cultura italiana.

Nel 2008 ha pubblicato il romanzo “La Testa di Ale” (Lampi di Stampa, 2008, 2009, 2018), un libro che ha suscitato scalpore, perché a suo modo ha svelato i meccanismi interni di un mondo corrotto e senza scrupoli come quello universitario. Nel 2009 ha preso parte all’antologia SPETTRI DEL VISIBILE (Gattogrigioeditore) e per I RACCONTI PERUGINI (Midgard Editrice 2010) ha elaborato la narrazione Nei dettagli nascosto. Ha partecipato al primo quaderno (2009) della manifestazione Castello in Movimento – una storia in 24 ore, presso il Castello Malaspina di Fosdinovo. Ha ricevuto il premio della critica La Tammorra d’Argento, patrocinato dal Comune di Pagani (SA) e dalla Fondazione Pagani Città di Santi, Artisti e Mercanti. 

Nel 2019 per la casa editrice Emersioni (Castelvecchi) pubblica il suo nuovo romanzo MALARTE con lo scopo di indagare i legami esistenti tra arte, riciclaggio. “Cercavo un qualcosa che inquadrasse al meglio i temi presenti nella narrazione: l’arte, i soldi, il riciclaggio e dopo alcuni tentativi, “La cattiva arte”, “La mala e l’arte”, ecco l’idea: La Malarte”, spiega l’autrice.

Alla domanda chi è Gaia Mencaroni.  L’autrice ha risposto: «Mi piacerebbe partire da una risposta un po’ brusca di Italo Calvino che, convinto che di un autore contano solo le opere, nel 1964 scriveva “… dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra….”. Le potrei dire che detesto la televisione, che scrivo solo di notte, che sono una donna timida, ma non è vero. E a differenza di Calvino, non mi piace rispondere a una domanda con una serie di bugie. E quindi le dirò che scrivo, insegno italiano, leggo tutto e di più, guardo ogni tanto la televisione, ho una figlia e ho un marito affascinante. Non amo i salotti letterari, sono vanitosa, mi piace lo sport, amo mangiare e non fumo. Mi piace andare in giro e ho una collezione strepitosa di scarpe».

Gaia Mencaroni hat Kunstgeschichte in Perugia studiert, lebt seit 2007 in Deutschland, wo sie italienische Sprache unterrichtet.

2008 veröffentlichte sie den Roman “La Testa di Ale” (Lampi di Stampa, 2008, 2009, 2018), ein Buch, das für Aufsehen sorgte, weil es auf seine Weise die internen Mechanismen einer korrupten und skrupellosen Welt wie der Universität enthüllte eins. 2009 nahm sie an der Anthologie SPECTRA DEL VISIBILE (Gattogrigioeditore) teil und erarbeitete für I RACCONTI PERUGINI (Midgard Editrice 2010) die Erzählung In versteckten Details. Sie nahm am ersten Notizbuch (2009) des Castello in Movimento-Events teil – eine Geschichte in 24 Stunden auf der Malaspina-Burg in Fosdinovo.

sie erhielt den Kritikerpreis La Tammorra d’Argento, der von der Gemeinde Pagani (SA) und der Stiftung der Heiligen, Künstler und Kaufleute der Stadt Pagani gesponsert wurde.

2019 veröffentlichte sie für den Verlag Emersioni (Castelvecchi) seinen neuen Roman MALARTE mit dem Ziel, die Zusammenhänge zwischen Kunst und Geldwäsche zu untersuchen. “Ich suchte nach etwas, das die in der Erzählung enthaltenen Themen am besten umrahmt: Kunst, Geld, Geldwäsche und nach einigen Versuchen” Schlechte Kunst “,” Schlechte Kunst und Kunst “, hier ist die Idee: La Malarte”, erklärt der Autor .

Auf die Frage, wer Gaia Mencaroni ist. Die Autorin antwortete: “Ich möchte mit einer etwas schroffen Antwort von Italo Calvino beginnen, der 1964 davon überzeugt war, dass nur die Werke eines Autors zählen.
” …. Biografische Daten gebe ich nicht oder ich gebe falsch. Ich versuche immer, sie von Zeit zu Zeit zu ändern… “. Ich könnte dir sagen, dass ich Fernsehen hasse, dass ich nur nachts schreibe, dass ich eine schüchterne Frau bin, aber das stimmt nicht. Und im Gegensatz zu Calvino beantworte ich eine Frage nicht gerne mit einer Reihe von Lügen. Und so werde ich Ihnen sagen, dass ich schreibe, Italienisch unterrichte, alles lese. Ich schaue Fernsehen, habe eine Tochter und einen charmanten Ehemann. Ich mag keine literarischen Salons, ich bin eitel, ich mag Sport, ich liebe essen und ich rauche nicht. Ich gehe gerne herum und habe eine erstaunliche Sammlung von Schuhen».